Le cause della mortalità delle api e come prevenirla

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Esplora le cause della mortalità delle api, come l’esposizione ai pesticidi e la perdita di habitat. Scopri l’impatto degli acari varroa, dei cambiamenti climatici e delle malattie sulla salute delle api. Scopri come e la biodiversità svolgono un ruolo nella sopravvivenza delle api.

Cause di mortalità delle api

Esposizione a pesticidi

L’esposizione ai pesticidi è una delle principali cause di mortalità delle api. Le api possono entrare in contatto con i pesticidi attraverso varie vie, compreso il contatto diretto con superfici vegetali o fonti d’acqua contaminate, oppure ingerendo nettare e polline dalle piante trattate. I pesticidi come i neonicotinoidi sono stati particolarmente problematici per le api. Questi insetticidi sono ampiamente utilizzati nelle pratiche agricole e si è scoperto che hanno effetti letali e subletali sulle api. Gli effetti letali includono morte o mortalità immediata, mentre gli effetti subletali possono manifestarsi come navigazione compromessa, ridotta efficienza di foraggiamento e sistema immunitario indebolito.

Per dirla semplicemente, immagina un’ape che visita un fiore che è stato spruzzato con un insetticida neonicotinoide. Mentre l’ape raccoglie nettare e polline, ingerisce inconsapevolmente tracce dell’insetticida. Queste sostanze chimiche possono quindi disturbare il sistema nervoso centrale dell’ape, compromettendone la capacità di tornare all’alveare o di comunicare con altre api. Inoltre, l’esposizione ai neonicotinoidi può indebolire il sistema immunitario delle api, rendendole più suscettibili a infezioni e malattie.

Perdita di habitat

Un altro fattore significativo che contribuisce alla mortalità delle api è la perdita dell’habitat. Le api fanno affidamento su habitat diversi, tra cui prati, foreste e persino giardini urbani, per trovare le risorse necessarie alla loro sopravvivenza. Tuttavia, l’urbanizzazione, l’agricoltura intensiva e la distruzione degli habitat naturali hanno notevolmente ridotto la disponibilità di aree di foraggiamento adatte per le api.

Quando le api perdono il loro habitat naturale, faticano a trovare cibo a sufficienza e affrontano una crescente concorrenza per le risorse. Immagina un mondo in cui ci sono meno fiori e meno specie vegetali diverse. Le api fanno affidamento sul nettare e sul polline di una varietà di fiori per soddisfare le loro esigenze nutrizionali. Senza una gamma diversificata di risorse floreali, le api potrebbero soffrire di un’alimentazione inadeguata, che può indebolire il loro sistema immunitario e renderle più suscettibili a malattie e parassiti.

Disturbo da collasso delle colonie

Il disturbo da collasso delle colonie (CCD) è un fenomeno che ha causato un calo significativo delle popolazioni di api in tutto il mondo. È caratterizzata dalla scomparsa improvvisa e diffusa delle api operaie adulte da una colonia, lasciando dietro di sé la regina e alcune api immature. La CCD è stata attribuita a una combinazione di fattori, tra cui l’esposizione ai pesticidi, la perdita di habitat, le malattie e i fattori di stress derivanti da .

Immagina una colonia di api come una comunità strettamente unita, in cui ogni membro gioca un ruolo cruciale nella sopravvivenza dell’insieme. Quando le api operaie scompaiono a causa del CCD, la colonia diventa destabilizzata e incapace di sostenersi. Ciò può avere conseguenze di vasta portata per gli ecosistemi agricoli, poiché le api sono impollinatori essenziali per molte colture. Senza le api, l’impollinazione di frutta, verdura e noci risulta compromessa, con conseguenti potenziali carenze alimentari e perdite economiche.

Riferimenti:

  1. Riferimento 1
  2. Riferimento 2
  3. Riferimento 3

Impatto degli acari varroa sulla morte delle api

La presenza dell’acaro Varroa è stata identificata come un fattore significativo che contribuisce alla mortalità delle api. Questi piccoli acari parassiti, conosciuti scientificamente come Varroa destructor, infestano le colonie di api e indeboliscono il loro sistema immunitario, rendendole più vulnerabili a varie malattie e infezioni.

Infestazione da acari Varroa

Gli acari Varroa sono parassiti esterni che infestano principalmente le api. Si nutrono dell’emolinfa delle api, che è l’equivalente del sangue degli insetti, perforandone l’esoscheletro. Questa alimentazione indebolisce le api e può portare a una serie di problemi di salute. Gli acari si riproducono all’interno della colonia di api, diffondendosi rapidamente e causando danni significativi se lasciati incontrollati.

Uno degli effetti più dannosi dell’infestazione da acaro Varroa è la trasmissione di virus alle api. Man mano che gli acari si nutrono delle api, introducono anche virus nei loro corpi. Questi virus possono causare una serie di malattie e infezioni, compromettendo ulteriormente la salute delle api e contribuendo in ultima analisi alla loro mortalità.

Infezioni virali diffuse dagli acari varroa

Gli acari Varroa fungono da portatori di diverse malattie virali che possono rivelarsi fatali per le api. Uno di questi virus è il Deformed Wing Virus (DWV), che interrompe lo sviluppo delle ali delle api. Le api infette non sono in grado di volare correttamente, il che rende loro difficile cercare cibo e tornare all’alveare. Questo stato di indebolimento li rende più suscettibili alla predazione e diminuisce le loro possibilità complessive di sopravvivenza.

Un’altra infezione virale diffusa dagli acari Varroa è il virus della paralisi acuta delle api (ABPV). Le api infette da ABPV sperimentano paralisi e tremori, rendendo difficile per loro svolgere compiti essenziali all’interno della colonia. Ciò include la cura della covata, il mantenimento dell’alveare e la raccolta del cibo. L’impatto cumulativo di queste infezioni virali indebolisce significativamente la colonia e può portare al suo collasso se non affrontata.

Per comprendere meglio l’impatto dell’infestazione da acari Varroa e la diffusione delle infezioni virali, diamo uno sguardo più da vicino al ciclo di vita di questi acari. Gli acari Varroa si riproducono principalmente all’interno delle celle di covata sigillate, dove sono presenti le larve delle api in via di sviluppo. Gli acari femmine entrano nelle celle di covata prima che siano sigillate e, una volta dentro, depongono le uova. Man mano che le larve si sviluppano, gli acari si nutrono della loro emolinfa e continuano a riprodursi.

Questo ciclo consente agli acari di moltiplicarsi rapidamente, portando ad una maggiore infestazione all’interno della colonia. Man mano che gli acari si nutrono delle api, indeboliscono il loro sistema immunitario, rendendole più suscettibili alle infezioni virali. Inoltre, gli acari stessi fungono da portatori di questi virus, diffondendoli da un’ape all’altra mentre si spostano in tutta la colonia.

Affrontare il problema dell’infestazione da acari Varroa è fondamentale per mitigare la mortalità delle api. Gli apicoltori utilizzano vari metodi per controllare le popolazioni di acari, come l’uso di trattamenti chimici, tecniche di rimozione meccanica e l’allevamento di api con maggiore resistenza alle infestazioni di acari. Tuttavia, è essenziale continuare la ricerca e lo sviluppo di soluzioni sostenibili per combattere questa grave minaccia per la salute delle api.

**Nota: a causa della lunghezza del paragrafo, una tabella potrebbe non essere necessaria in questa sezione specifica. Tuttavia, se è necessaria una tabella in altre sezioni, faccelo sapere e sarò felice di aiutarti.


Effetti dei cambiamenti climatici sulla mortalità delle api

Fluttuazioni estreme della temperatura

Il cambiamento climatico sta causando cambiamenti significativi nei modelli meteorologici in tutto il mondo, portando a fluttuazioni estreme della temperatura che stanno influenzando le popolazioni di api. Le api sono molto sensibili ai cambiamenti di temperatura e anche piccole deviazioni dal loro intervallo ideale possono avere effetti dannosi sulla loro salute e sopravvivenza.

Uno dei modi principali in cui il cambiamento climatico colpisce le api è attraverso le ondate di caldo e lo stress da caldo. Con l’aumento delle temperature, le ondate di caldo diventano più frequenti e intense, esponendo le api a periodi prolungati di caldo estremo. Ciò può portare a disidratazione, colpo di calore e persino alla morte. Le api fanno affidamento sull’acqua per regolare la temperatura corporea e, quando le fonti d’acqua si prosciugano a causa delle ondate di caldo, non riescono a rinfrescarsi, mettendo a rischio la loro vita.

D’altra parte, il cambiamento climatico porta anche improvvisi ondate di freddo e temperature insolitamente fredde. Le api non sono in grado di adattarsi rapidamente a queste fluttuazioni, poiché fanno affidamento su temperature costanti per svolgere le loro attività essenziali, come il foraggiamento e l’allevamento della covata. Le temperature fredde possono rallentare il loro metabolismo, rendendo loro difficile raccogliere abbastanza cibo e mantenere il calore della loro colonia. Ciò può indebolire il loro sistema immunitario e renderli più suscettibili a malattie e parassiti.

Modifiche nei modelli di fioritura

Un altro impatto significativo del cambiamento climatico sulle api è l’alterazione dei modelli di fioritura. I fiori sono una fonte vitale di nettare e polline per le api, fornendo loro i nutrienti di cui hanno bisogno per sopravvivere e riprodursi. Tuttavia, con l’aumento delle temperature e l’imprevedibilità delle condizioni meteorologiche, i tempi di fioritura stanno cambiando e alcune specie di piante hanno difficoltà ad adattarsi.

Le primavere precoci e le gelate tardive stanno diventando sempre più comuni a causa dei cambiamenti climatici. Ciò interrompe la sincronizzazione tra la comparsa delle api e la disponibilità dei fiori. Le api possono uscire dai loro alveari prima del solito, aspettandosi di trovare un’abbondante scorta di nettare e polline, solo per scoprire che i fiori non sono ancora sbocciati. Questa mancanza di cibo può portare alla malnutrizione e indebolire la salute generale delle api.

Al contrario, il cambiamento climatico fa sì che alcune piante fioriscano prima rispetto al passato. Ciò può comportare una discrepanza tra il periodo di massima fioritura e la presenza di api. Se le api non sono presenti per impollinare queste piante a fioritura precoce, ciò può portare a una riduzione della produzione di semi e a un declino delle popolazioni vegetali. Ciò non solo influisce sulle fonti di cibo delle api, ma sconvolge anche il delicato equilibrio degli ecosistemi che si basano sulla relazione mutualistica tra api e piante.

Riferimenti:

  • Riferimento 1
  • Riferimento 2

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Ruolo dei pesticidi nella morte delle api

Le api sono vitali per il nostro ecosistema, poiché svolgono un ruolo cruciale nell’impollinazione e nella produzione di cibo. Tuttavia, negli ultimi anni le loro popolazioni sono diminuite a un ritmo allarmante. Uno dei principali fattori che contribuiscono a questo declino è l’uso di pesticidi, in particolare insetticidi ed erbicidi neonicotinoidi.

Insetticidi neonicotinoidi

Gli insetticidi neonicotinoidi hanno guadagnato un uso diffuso in agricoltura grazie alla loro efficacia nel controllo dei parassiti. Queste sostanze chimiche sono sistemiche, nel senso che vengono assorbite dalla pianta e possono essere trovate in varie parti, inclusi il nettare e il polline. Quando le api si nutrono di piante trattate con neonicotinoidi, consumano inconsapevolmente queste sostanze tossiche.

L’impatto dei neonicotinoidi sulle api è devastante. Gli studi hanno dimostrato che anche bassi livelli di esposizione possono indebolire il sistema immunitario delle api, rendendole più suscettibili a malattie e parassiti. Inoltre, questi insetticidi possono compromettere la capacità delle api di orientarsi, procurarsi cibo e comunicare con i membri della colonia. Ciò può comportare una diminuzione della produttività complessiva e dei tassi di sopravvivenza.

Esposizione a erbicidi

Oltre ai neonicotinoidi, anche gli erbicidi rappresentano una minaccia per le popolazioni di api. Queste sostanze chimiche sono comunemente utilizzate per controllare le erbe infestanti nei campi agricoli e possono danneggiare indirettamente le api riducendo il loro accesso alle fonti di cibo. Gli erbicidi possono uccidere le piante da fiore, che sono essenziali per le api poiché fanno affidamento sul nettare e sul polline per nutrirsi.

La perdita di risorse floreali dovuta all’esposizione agli erbicidi può portare alla malnutrizione e alla fame tra le api. Può anche interrompere i loro schemi naturali di foraggiamento e costringerli a percorrere distanze più lunghe in cerca di cibo. Questo maggiore dispendio energetico può indebolire ulteriormente il loro sistema immunitario, rendendoli più suscettibili a malattie e parassiti.

Gli effetti combinati degli insetticidi neonicotinoidi e degli erbicidi hanno avuto un impatto significativo sulle popolazioni di api in tutto il mondo. È fondamentale affrontare l’uso di queste sostanze chimiche e trovare metodi alternativi di controllo dei parassiti che riducano al minimo i danni alle api e agli altri impollinatori.

Per illustrare l’entità dell’uso dei pesticidi e il suo impatto sulle api, ecco una tabella che mostra i cinque insetticidi neonicotinoidi comunemente utilizzati in agricoltura:

Insetticida neonicotinoide Usi comuni
Imidacloprid Colture, tappeti erbosi, piante ornamentali
Clothianidin Mais, soia, colza
Thiamethoxam Mais, soia, cotone
Acetamiprid Ortaggi, frutta, piante ornamentali
Dinotefuran Ortaggi, piante ornamentali, tappeti erbosi

È importante notare che l’uso di insetticidi ed erbicidi neonicotinoidi non è esente da controversie. Molti paesi e regioni hanno implementato restrizioni o divieti assoluti su queste sostanze chimiche a causa dei loro effetti dannosi sulle api e altri impollinatori. Tuttavia, sono ancora necessarie ulteriori ricerche e azioni per proteggere le api e garantire la loro sopravvivenza.


Malattie e parassiti che colpiscono le api

Le api, come qualsiasi altro organismo vivente, sono suscettibili a varie malattie e parassiti che possono avere un impatto significativo sulla loro salute e sulla popolazione generale. In questa sezione esploreremo due importanti problemi che colpiscono le api: la malattia del nosema e la peste europea.

Nosema Disease

La malattia del Nosema è un’infezione fungina comune e diffusa che colpisce le api mellifere. È causata dal parassita microsporidico Nosema apis o Nosema ceranae. Questa malattia colpisce principalmente il sistema digestivo delle api, in particolare l’intestino medio.

Le spore dei parassiti Nosema vengono ingerite dalle api attraverso fonti di cibo o acqua contaminate. Una volta all’interno del corpo dell’ape, le spore germinano e si moltiplicano, causando danni alla mucosa dell’intestino medio. Ciò compromette la capacità dell’ape di assorbire i nutrienti e compromette il suo sistema immunitario generale.

I sintomi della malattia del nosema variano a seconda della gravità dell’infezione. Le api infette possono mostrare una ridotta attività di foraggiamento, una diminuzione della durata della vita, una risposta immunitaria indebolita e una maggiore suscettibilità ad altre malattie e parassiti. Nei casi più gravi, le api infette possono soffrire di dissenteria, in cui le loro feci diventano bianche e liquide a causa dell’incapacità di digerire correttamente il cibo.

Per mitigare l’impatto della malattia del nosema, gli apicoltori spesso utilizzano varie strategie di gestione. Questi includono il monitoraggio regolare della salute dell’alveare, il mantenimento di un’alimentazione corretta e garantire buone pratiche igieniche all’interno dell’alveare. Inoltre, il trattamento delle colonie infette con agenti antimicrobici, come la fumagillina, può aiutare a controllare la diffusione delle spore di Nosema e ridurre l’impatto della malattia sulle popolazioni di api.

Pesta europea

La peste europea è una malattia batterica che colpisce le larve delle api mellifere. È causata dal batterio Melissococcus plutonio. Questa malattia colpisce principalmente le larve di api durante le prime fasi di sviluppo, portando a alti tassi di mortalità all’interno delle colonie colpite.

La trasmissione della peste europea avviene attraverso alimenti contaminati o da api adulte infette che interagiscono con le larve. Una volta infettate, le larve diventano pallide e acquose, con un cattivo odore emanato dalle cellule colpite. Con il progredire della malattia, le larve diventano marroni e alla fine muoiono, lasciando dietro di sé un residuo viscoso.

La peste europea può avere conseguenze devastanti per le colonie di api. Le larve infette non sono in grado di svilupparsi in api adulte sane, con conseguente indebolimento delle popolazioni e diminuzione della produttività. La malattia può diffondersi rapidamente all’interno di un alveare, colpendo più generazioni di api.

Per gestire la peste europea, gli apicoltori utilizzano varie strategie. Questi includono ispezioni regolari dell’alveare per identificare e rimuovere le larve infette e il mantenimento di rigorose pratiche igieniche all’interno dell’alveare. Nei casi più gravi, gli apicoltori potrebbero dover distruggere le colonie fortemente infette per prevenire la diffusione della malattia agli alveari vicini.

L’implementazione di misure preventive è fondamentale per ridurre al minimo l’impatto della peste europea. Ciò include la pratica di una buona biosicurezza, la garanzia di un’alimentazione adeguata per le api e la fornitura di un ambiente pulito e igienico all’interno dell’alveare. Inoltre, alcuni apicoltori possono scegliere di allevare selettivamente api con maggiore resistenza alla peste europea, promuovendo tratti genetici che migliorano la sopravvivenza delle colonie.


Malattie e parassiti che colpiscono le api
– Malattia del nosema
– Peste Europea

Impatto delle pratiche di apicoltura sulla mortalità delle api

Le pratiche dell’apicoltura svolgono un ruolo cruciale nel tasso di mortalità delle api. Il modo in cui le api vengono curate e gestite può avere un impatto notevole sulla loro salute generale e sulla loro sopravvivenza. In questa sezione esploreremo due fattori chiave che contribuiscono alla mortalità delle api: alimentazione inadeguata e stress derivante dal trasporto.

Alimentazione inadeguata

Una corretta alimentazione è essenziale per il benessere delle api. Proprio come qualsiasi altro organismo vivente, le api necessitano di una dieta equilibrata per prosperare e resistere alle malattie. Sfortunatamente, l’alimentazione inadeguata è un problema significativo che colpisce le api in vari modi.

Uno dei fattori principali che contribuiscono ad un’alimentazione inadeguata è la perdita di risorse floreali. Le api fanno molto affidamento sul nettare e sul polline dei fiori come principale fonte di cibo. Tuttavia, con la perdita degli habitat naturali e l’aumento dell’agricoltura monoculturale, la disponibilità di risorse floreali diverse e nutrienti è notevolmente diminuita.

Inoltre, l’uso di pesticidi in agricoltura ha portato anche a un declino della qualità delle fonti alimentari per le api. I pesticidi possono contaminare il nettare e il polline raccolti dalle api, rendendoli meno nutrienti e potenzialmente dannosi per la salute delle api.

Un’alimentazione inadeguata indebolisce il sistema immunitario delle api, rendendole più suscettibili a malattie e parassiti. Colpisce anche le loro capacità riproduttive, riducendo la dimensione complessiva della popolazione. Per affrontare questo problema, è fondamentale che gli apicoltori forniscano nutrimento supplementare alle loro api, soprattutto durante i periodi di scarsità di cibo. Questo può essere fatto offrendo sciroppo di zucchero o sostituti del polline che imitano il contenuto nutrizionale dei fiori naturali.

Stress da trasporti

Il trasporto è un’altra significativa fonte di stress per le api e può avere effetti dannosi sui loro tassi di mortalità. Gli apicoltori spesso spostano i loro alveari in luoghi diversi per sfruttare risorse floreali specifiche o per servizi di impollinazione commerciale. Sebbene il trasporto sia necessario, può causare uno stress enorme alle api.

Durante il trasporto, le api sono soggette a cambiamenti di temperatura, umidità e pressione dell’aria. Questi improvvisi cambiamenti ambientali possono interrompere i loro processi biologici interni e indebolire il loro sistema immunitario. Inoltre, le vibrazioni e gli urti subiti durante il trasporto possono causare lesioni fisiche e persino la morte.

Inoltre, il trasporto delle api può disturbare i loro schemi di foraggiamento e le loro capacità di navigazione. Le api sono altamente organizzate ed efficienti nella ricerca di fonti di cibo. Quando gli alveari vengono spostati, le api possono sentirsi disorientate e avere difficoltà a ritrovare la strada per tornare a casa. Ciò può comportare la perdita di api e un calo della popolazione complessiva dell’alveare.

Per ridurre al minimo lo stress durante il trasporto, gli apicoltori possono adottare diverse misure. In primo luogo, dovrebbero garantire un’adeguata ventilazione e un controllo della temperatura all’interno dei contenitori di trasporto per creare un ambiente confortevole per le api. Inoltre, ridurre al minimo le distanze e la durata del viaggio può aiutare a ridurre lo stress complessivo sulle api. Infine, concedere alle api un po’ di tempo per adattarsi e acclimatarsi al nuovo ambiente prima di riprendere le normali attività può anche aiutare a mitigare gli impatti negativi dello stress da trasporto.

Tabella: esempi di risorse floreali nutrienti per le api

Nome pianta Disponibilità del nettare Disponibilità del polline
Girasole High High
Lavanda Moderato Moderato
Rosemary Low Moderato
Dente di leone High High
Grano saraceno selvatico Moderato High

(*) Si prega di notare che questa tabella è solo a scopo illustrativo e non rappresenta un elenco esaustivo delle risorse floreali per le api. La disponibilità di nettare e polline può variare a seconda della posizione geografica e della stagionalità.


Ruolo della biodiversità nella sopravvivenza delle api

Le api sono impollinatori essenziali che svolgono un ruolo cruciale nel mantenimento della biodiversità e della salute generale degli ecosistemi. Tuttavia, la loro sopravvivenza è minacciata da vari fattori, tra cui la mancanza di risorse floreali e la perdita di specie vegetali autoctone.

Mancanza di risorse floreali

Uno dei fattori chiave che influenzano la sopravvivenza delle api è la mancanza di risorse floreali. Le api fanno affidamento sui fiori per il nettare e il polline, che costituiscono la loro principale fonte di cibo. Quando in una zona c’è scarsità di fiori, le api faticano a trovare nutrimento sufficiente per sostenere se stesse e le loro colonie.

Il declino delle risorse floreali può essere attribuito a diversi motivi. L’urbanizzazione e l’espansione dei terreni agricoli hanno portato alla distruzione degli habitat naturali, riducendo la disponibilità di fiori per le api. Inoltre, l’uso di erbicidi e pesticidi in agricoltura ha comportato la perdita di piante da fiore che avrebbero altrimenti fornito risorse preziose per le api.

Per affrontare questo problema, è essenziale promuovere e proteggere la piantumazione di diverse risorse floreali. Ciò può essere ottenuto attraverso la creazione di habitat favorevoli agli impollinatori, come prati e giardini di fiori selvatici. Creando questi habitat, possiamo garantire che le api abbiano accesso a un’ampia varietà di fiori durante tutto l’anno, fornendo loro il nutrimento di cui hanno bisogno per prosperare.

Perdita di specie vegetali autoctone

La perdita di specie vegetali autoctone è un’altra sfida significativa per la sopravvivenza delle api. Le piante autoctone si sono coevolute con le specie autoctone di api e sono ben adattate per fornire le risorse necessarie alla loro sopravvivenza. Tuttavia, l’introduzione di specie vegetali non autoctone e la distruzione degli habitat naturali hanno portato al declino delle piante autoctone, privando le api delle loro fonti alimentari preferite.

Le piante autoctone svolgono un ruolo cruciale nel sostenere le popolazioni di api grazie alle loro caratteristiche uniche. Spesso hanno forme, colori e profumi di fiori specifici che attirano particolari specie di api. Queste piante tendono inoltre a fiorire in periodi specifici dell’anno, allineandosi con i cicli di vita naturali delle api.

Perdendo specie vegetali autoctone, interrompiamo il delicato equilibrio tra le api e le loro fonti di cibo preferite. Ciò può portare a carenze nutrizionali e indebolire le colonie di api, rendendole più suscettibili a malattie e altri fattori di stress.

Per mitigare la perdita di specie vegetali autoctone, è importante promuoverne la conservazione e il ripristino. Ciò può essere fatto attraverso l’attuazione di progetti di ripristino degli habitat e la creazione di aree protette. Preservando e ripristinando le comunità vegetali autoctone, possiamo fornire alle api le diverse e abbondanti fonti alimentari di cui hanno bisogno per la loro sopravvivenza.


Tabella: specie vegetali autoctone benefiche per le api

Specie vegetali autoctone Specie di api preferite Bloom Time
Echinacea viola Bombi, Api Estate
Susan dagli occhi neri Api sudoripare, Bombi Estate
Bergamotto Selvatico Bumblebees, Mason Bees Estate
California Poppy Api muratrici, api tagliafoglie Spring
Girasole Bombi, Api Estate
Lupin Bumblebees, Mason Bees Spring

Nota: questa tabella fornisce una breve panoramica di alcune specie di piante autoctone che sono benefiche per le api. Esistono molte altre specie che possono supportare le popolazioni di api.

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